Un doposcuola speciale
Siamo a metà degli anni novanta e in città ad Arzignano iniziano ad arrivare i primi lavoratori immigrati provenienti da tutto il mondo e con essi anche le famiglie con i bambini al seguito.
E’ da qui che parte questa storia, fatta di impegno, certo, di dedizione, anche, ma soprattutto di sensibilità. Vivere il territorio e la comunità, guardare oltre le apparenze e cogliere un bisogno latente, piccolo, limitato ma in crescita. E’ così che Silvana Mastrotto, oggi vicepresidente della Fondazione Silvana e Bruno e da sempre abituata a spendersi per la comunità di Arzignano, più di vent’anni fa ha deciso che qualcosa andava fatto per questi bambini. E se la scuola li accoglieva di mattina è stato naturale pensare ad un progetto che li accogliesse anche nel pomeriggio: ed ecco nascere Karibuni, benvenuti in swahili, il doposcuola che ad Arzignano da più di vent’anni accoglie i figli degli immigrati e che vede la signora Silvana impegnata come Presidente sin dall’inizio. L’interlocutore naturale è stato naturalmente il parroco dell’epoca, Don Giacomo Bravo che ha sposato la causa della signora Silvana mettendo a disposizione un piccolo spazio nel centro parrocchiale, piccolo perché pochi erano all’inizio i frequentanti.
Da cinque a 55 bambini
Ma il passaparola è potente e piano piano, prima con il supporto di una sola insegnante oggi di quattro e di oltre 20 volontari, Karibuni è diventata ormai un’associazione forte, un’agenzia educativa a tutti gli effetti che negli anni ha visto passare più di 500 bambini, oggi ragazzi o adulti, anch’essi genitori, integrati nel territorio. Silvana Mastrotto, anima di questo progetto, e tutti i collaboratori hanno capito che l’integrazione deve coinvolgere innanzitutto i bambini. “Sin dall’inizio cercavamo di capire il contesto famigliare di ciascuno. Soltanto così era possibile offrire ai piccoli un ambiente sereno dove potersi esprimere e relazionare con gli altri attraverso i progetti messi in campo”. Tanti i ricordi e grande l’emozione nel ripensare a questi vent’anni…”Sentire il riconoscimento delle istituzioni per il progetto è stato importante. Ma stare tra loro, tra i bambini, aiutarli, soprattutto i primi anni, vederli crescere come persone e poi vederli tornare da adulti, per un saluto per una chiacchiera è stata ed è l’emozione più grande, significa che abbiamo lasciato un bel ricordo e fatto un buon lavoro”. Da metà giugno Silvana Mastrotto si è dimessa dal direttivo dell’Associazione Karibuni.
“Porto con me un’esperienza unica che ho fatto nascere e contribuito a far crescere, insieme a tanti altri tra educatori e volontari e che oggi è in grado di camminare in autonomia. Alla mia età – conclude – è giusto lasciare spazio alle nuove generazioni affinchè si facciano carico del piacere di spendersi per gli altri”. Silvana Mastrotto lascia quindi il Karibuni, ma non abbandona l’impegno nel sociale che continua, in maniera condivisa con le figlie, attraverso la Fondazione Silvana e Bruno e i suoi progetti.
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