Sapevi che è possibile svolgere dei periodi di tirocinio al Parkinson Café? Chi frequenta il nostro centro ha sicuramente conosciuto qualche tirocinante durante una delle tante attività svolte negli spazi di via Mastrotto ad Arzignano (VI)!
UN’ESEPRIENZA SUL CAMPO PER ACQUISIRE COMPETENZE PRATICHE
Il Parkinson Café, infatti, è un centro d’eccellenza per la riabilitazione e la stimolazione cognitiva e motoria per malati di Parkinson e parkinsonismi atipici, oltre che per la formazione avanzata e lo svolgimento di progetti di ricerca innovativi. È quindi un ambiente perfetto per svolgere un tirocinio se si sta studiando nell’ambito delle neuroscienze e della neuropsicologia, ma non solo.
Il merito dei risultati riconosciuti dagli ospiti che seguono le attività programmate presso il Parkinson Café va anche al lavoro dei tirocinanti, che svolgono qui il loro periodo di formazione pratica.
TI PIACEREBBE SVOLGERE UN TIROCINIO AL PARKINSON CAFÉ?
Sono cinque le studentesse e gli studenti provenienti dalle Università di Padova e Trento che hanno svolto un tirocinio presso il Parkinson Café negli ultimi due anni.
Studiano Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica. Asya De Marco, Alessia Della Tommasina, Francesco Carabba, Gloria Bonacina, Linda Albanese. Con gli amici del Parkinson Café hanno ultimato le loro tesi di laurea magistrale o post ricerca perfezionando la loro preparazione professionale con un’esperienza pratica.
Ma cosa significa svolgere un tirocinio al Parkinson Café?
Durante il loro periodo di tirocinio o ricerca, i tirocinanti collaborano con il Parkinson Café occupandosi di:
- Progetti di tesi con l’Università
- Progetti di ricerca Innovativi
- Convegni scientifici organizzati dal Centro
- Interconnessione sul territorio con medici
- Eventi extra-curricolari informali
Cosa si impara durante il tirocinio al Pakinson Café.
Dal punto di vista clinico, il lavoro con i nostri ospiti, il contatto con i loro famigliari, l’inserimento nel gruppo multidisciplinare di riabilitazione, permette ai tirocinanti di fare esperienza reale della gestione di un paziente con Parkinson. Dal punto di vista della ricerca, l’attività presso il Parkinson Café fornisce dati reali per condurre studi e indagini nell’ambito del trattamento del Parkinson e dei suoi effetti sulla persona.
Inoltre, non mancano i momenti di festa e socializzazione!
Per chi
Il Parkinson Café, per le attività proposte ai propri ospiti, propone tirocini a laureandi magistrali in Neuropsicologia provenienti da qualsiasi università.
Il Parkison Café ha per ora stretto convenzioni con le Università degli Studi di Padova, Verona e Trento, ma può attivarne anche con altre università, ove richiesto da studenti laureandi.
Come si svolge
L’attività di tirocinio al Parkinson Café si svolge secondo i seguenti momenti:
- 8:30 Car sharing per arrivare dalla stazione
- 9:30 Attività di stimolazione cognitiva computerizzata con gli ospiti
- 12:30 Pranzo
- 14:00 Valutazioni neuropsicologiche e motorie
- 16:00 Inserimento in Database e stesura relazioni
- 17:30 Ritorno
Condizioni del tirocinio al Parkinson Café
- il tirocinio solitamente dura 6 mesi, ma si può adattare alle esigenze del tirocinante
- la Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto riconosce un rimborso spese di 200 € al mese
CONTATTACI
Il tirocinio al Parkinson Café visto da loro: parola ai tirocinanti!
La mia esperienza di tirocinio presso il Parkinson Café si è rivelata estremamente formativa, offrendomi non solo preziose opportunità di apprendimento professionale, ma anche un significativo percorso di crescita personale.
Il centro rappresenta un ambiente speciale dove è possibile sviluppare competenze neuropsicologiche essenziali, costruendo al contempo relazioni autentiche con gli ospiti. Attraverso l’ascolto delle loro storie e la condivisione quotidiana, ho potuto comprendere profondamente le loro esperienze e le sfide che affrontano. Quindi, anche aldilà del rapporto professionale.
Il Parkinson Café mi ha insegnato tanto. Mi ha fornito la preziosa opportunità di partecipare attivamente, offrendo occasioni per mettermi alla prova e chiarire alcuni dubbi sul mio futuro professionale. Ma questo non è l’unico bagaglio che porto con me. In questo centro sono cresciuta profondamente come persona, grazie alla solidarietà e alla gentilezza che si respirano sin dal primo istante. Ogni ospite, psicologo e volontario mi ha trasmesso la forza e la determinazione per combattere contro la Malattia di Parkinson, giorno dopo giorno, condividendo gioie e dolori, insieme. È stata un’esperienza davvero molto ricca e arricchente.
Il mio tirocinio al Parkinson Café è stata un’esperienza molto intensa e arricchente sia dal punto di vista professionale che personale; mi sono ritrovata all’interno di un ambiente in cui sin dall’inizio mi sono sentita a mio agio, nel quale sono stata sempre seguita e allo stesso tempo rapidamente responsabilizzata. Sono molto soddisfatta dei mesi in cui ho avuto modo di formarmi in questa struttura perché non è stato, come può capitare, un tirocinio in cui ho fatto solo fotocopie; al contrario ho messo le mani in pasta fin da subito con la supervisione e il supporto dei professionisti presenti e ho potuto sviluppare a livello pratico quanto appreso durante i miei studi universitari. Non c’è stato un giorno in cui il clima non fosse accogliente e familiare sia all’interno dell’equipe di professionisti, sia nei confronti degli ospiti, con ciascuno dei quali ho avuto la fortuna di poter instaurare col tempo un rapporto di reciproco scambio.
Personalmente ritengo che la ricchezza del Parkinson Café sia quella di non guardare i malati solo come a dei pazienti, ma considerandoli delle persone con un proprio vissuto alle spalle e con un valore personale.
I mesi sono passati in fretta e senza accorgermene ho terminato un’esperienza che mi ha permesso di concretizzare l’idea che avevo del mio futuro lavoro e di capire che professionista voglio diventare. Porterò sempre nel cuore questo posto e tutte le persone che ne fanno parte e hanno contribuito alla mia formazione.
Il tirocinio presso la Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto è stato profondamente formativo.
Sia dal punto di vista professionale, grazie alle esperienze svolte e gli insegnamenti dei tutor, sia personale, grazie al rapporto con tutti i professionisti e i pazienti, che sono il cuore pulsante della struttura!
Fin dal primo giorno, sentirsi a casa al Parkinson Café è stato facilissimo: l’atmosfera è quella di una grande famiglia, con tanto di battute, risate e chiacchiere. Dopo le prime settimane, però, ho capito quale fosse la vera sfida: non tanto interagire con i pazienti, ma ricordarmi tutti i loro nomi e le varianti dialettali vicentine!
Un po’ alla volta, superando le mie insicurezze e i miei tentativi di non confondere i nomi, il rapporto con gli ospiti è diventato sempre più stretto. Con il tempo, i momenti di confronto e di lavoro insieme sono diventati parte della quotidianità, quasi come il caffè del mattino (specialmente se “ginseng lungo”). Non solo ho imparato a credere nelle mie capacità, ma a essere anche per loro fonte di supporto, scoprendo quanto ogni chiacchierata, ogni confronto possa fare la differenza per tutti. Da loro ho ricevuto tanto, forse anche più di quanto potessi dare, e ognuno con le sue piccole e grandi peculiarità mi ha lasciato un pezzo di sé.
Credo proprio che porterò con me tanti di questi momenti, anche quando sarò io a sentire la loro mancanza!
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