Un anno di Parkinson Cafè, impressioni, sensazioni, emozioni
Parole in libertà hanno contrassegnato la prima tavola rotonda del Parkinson Cafè, un incontro per fare il punto dell’andamento del Cafè ad un anno dall’apertura. Tante le proposte per il futuro, marcato l’apprezzamento per quanto fatto sinora, forte l’emozione che attesta la positività del progetto e soprattutto la sua riuscita.
- Era un sogno e ora è una realtà (Giovanna Mastrotto, Presidente Fondazione Silvana e Bruno)
- L’appuntamento al Parkinson Café è un piacere e la tentazione di venire anche quando non è il mio turno è forte… è come una calamita (volontaria)
- Arrivare al Parkinson Café per la sessione di attività motoria e vedere la sala piena è una gioia. Pensavamo di riuscire a coinvolgere poche persone e invece… (istruttori attività motoria)
- Questa è una grande famiglia (ospite)
- Mio marito senza il Parkinson Café passerebbe le giornate a casa, da solo, davanti ala televisione. Qui partecipa, si intrattiene, si diverte (moglie e caregiver).
- Il Parkinson Café mi ha fatto scatenare la voglia di dipingere. Cammino, e mentre cammino per raggiungere i miei passi quotidiani penso a cosa dipingere e in questa passione ho coinvolto anche gli amici del Café (ospite)
- Muoversi fa bene … ma anche il ballo aiuta! (ospite e moglie)
- Qui al Parkinson Cafè sto bene. Respiro verità e i rapporti umani sono genuini (moglie e caregiver)
- Il gruppo è cresciuto, si è rafforzato, c’è fiducia reciproca. Spero di avere più tempo da dedicare a questo progetto (volontaria)
- Un grazie di cuore a tutti i fisioterapisti, A Silvana e Bruno e ai volontari (ospite)
- Il Parkinson Café è una calamita, si passa davanti e non ci si può non fermare! (volontaria)
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