AFFRONTARE IL PARKINSON CON IL SORRISO SULLE LABBRA

La storia di Giuseppina è di quelle che danno serenità. Una vita dedicata alla famiglia nel paese di Altissimo, immerso nei boschi della Valle del Chiampo, boschi che in qualche modo fanno da sfondo alla vita di Giuseppina, la accompagnano negli anni quando la salute le è amica e la accolgono nei momenti più difficili. Arriva verso i 55 anni la sensazione  che qualcosa non andava: i primi tremori, le prime difficoltà nell’eseguire movimenti e azioni prima considerate banali. La diagnosi del Parkinson è arrivata puntuale, accennata all’ospedale di Valdagno è confermata poi a Vicenza dal Dottor Luigi Bortolamei, troppo chiari i sintomi.

Com’è cambiata la vita di tutti i giorni dopo il Parkinson?
È cambiato tutto – racconta Giuseppina con gli occhi che sorridono e una positività contagiosa -. Da quando il dottor Bortolamei mi ha detto che avevo il Parkinson tutta la vita stata un po’ rivista, non ero più in grado di fare le stesse cose, ma da quel giorno ho imparato che si può fare comunque tanto.

La cura parte dalla tavola e dal cibo buono

Oggi Giuseppina vive con la figlia, la nipotina e il genero, spesso fuori per lavoro. Si dedica, se così possiamo dire, al benessere a tavola dei propri cari. Cura un piccolo orticello e cucina per tutti i famigliari. Ritmi lenti e attenti, proprio  come un tempo. Una cura che viene a sua volta ricambiata dai famigliari e dal gruppo del Parkinson Cafè dove Giuseppina si sente coccolata da tutti.

Come scorrono le sue giornate? 
Le mie giornate sono ben scandite: esco alla mattina e mi godo le belle giornate, amo passeggiare e la malattia non mi ha certo messo i freni! I boschi intorno a casa sono ancora la mia metà preferita in compagnia o da sola.

E il Parkinson Cafè in tutto questo come è entrato nella sua vita?
Ne sentivo parlare in paese, mi raccontavano di questo posto dove chi ha la mia stessa malattia si poteva trovare, fare ginnastica e stare insieme. Ho detto a mia figlia di andarci subito! Ed è stata una bellissima sorpresa. Qui mi sento coccolata, dagli altri ospiti e dagli istruttori, mi seguono con grande pazienza e quando vado a casa sto meglio…. Pronta per le mie camminate! Cerco di non mancare mai, sia agli appuntamenti con la mia ginnastica siaalle gite, qui mi diverto e sto bene.

Non sente mai il bisogno di fermarsi?
No, mi devo tenere impegnata anche se poi mi rilasso con un po’ di televisione. Ma il bosco e l’aria aperta sono il mio toccasana. Quest’estate ho sentito parlare in paese di questa casetta nel bosco, la baita ai tre scalini, ristrutturata da un compaesano per tutti, per potersi riposare dopo una camminata, per mangiare un panino o preparare un picnic nel bosco, o per ospitare,  al suo esterno, eventi del paese. Un’idea meravigliosa… Dovevo vederla!

Ed è proprio questa la forza di Giuseppina: non arrendersi mai. I suoi cari le hanno detto di lasciar perdere che sarebbe stato troppo duro il sentiero. Ma non c’è stato nulla che le abbia fatto cambiare idea. Con la figlia, piano piano, assecondando i tempi del suo fisico si è incamminata nel bosco, senza risparmiarsi nelle salite. Ha sfidato le sue forze e soprattutto il Parkinson…. E alla fine ce l’ha fatta!