Eventi al Parkinson Café
Un incontro diverso quello che si è tenuto lo scorso sabato 21 gennaio al Parkinson Cafè con la scrittrice sarda Valeria Pecora e il suo romanzo d’esordio “Le cose migliori”, edizioni Lettere Animate. Il pubblico, accorso numeroso ad ascoltare dalle parole dell’autrice un punto di vista sul Parkinson spesso trascurato, né è uscito arricchito. E Valeria ha saputo entrare in punta di piedi nei loro cuori. La trama, semplice quanto drammatica racconta la vita della bambina Irene, figlia del Parkinson che vive, appunto, di riflesso sin dall’età di appena setta anni la malattia della madre che influenzerà tutto il suo percorso di crescita verso l’età adulta.
Romanzo autobiografico che alza il velo su un problema cui si presta spesso poca attenzione
Come vivono i bambini la malattia di un genitore, in questo caso il Parkinson giovanile della madre? “La mia è stata un’esperienza particolare perché negli anni ’90, quando la malattia è stata diagnosticata a mia mamma, il Parkinson giovanile non era così frequente – ci racconta l’autrice Valeria Pecora -. In questo mio primo libro “Le cose migliori” ho voluto dare un volto a quella bambina e in qualche modo fare pace con essa. Mi ha aiutato a sentirmi meno sola in questa mia esperienza. Ed è questo il messaggio che desidero far passare: la condivisione, il dialogo sia per il malato sia per le famiglie e in questo caso i bambini, è fondamentale per affrontare la vita e il futuro positivamente. Ho anche capito, grazie alla forza di mio padre che si sempre preso cura di tutta la famiglia, che ai bambini non si deve mentire o celare la malattia; vanno informati con il linguaggio corretto, a loro misura, di cosa succederà, questo li fa sentire meno spaventati dai cambiamenti”.
Il Parkinson, una maratona da correre insieme
“Per il Parkinson Cafè – spiega Giovanna Mastrotto, Presidente della Fondazione Silvana e Bruno – questo incontro rappresenta un ulteriore tassello che si va ad aggiungere alle tante esperienze che vengono proposte periodicamente agli ospiti, siano essi malati, famigliari o caregiver. Il nostro obiettivo è fare in modo che il percorso della malattia di Parkinson non sia una strada solitaria bensì una maratona, sicuramente faticosa, ma da percorrere insieme, perché solo con la condivisione la fatica, il peso fisico e psicologico, in qualche modo si alleggeriscono, soprattutto per i famigliari. Gli incontri che organizziamo, i corsi di attività motoria, gli incontri educazionali, ricreativi o culturali o come quello di sabato sono sempre più partecipati, segno che stiamo andando nella giusta direzione e i malati e le famiglie dimostrano di trarre beneficio e apprezzare da questo tempo loro dedicato”.
Il libro “Le cose migliori”, pubblicato nel 2015, è disponibile in versione digitale e cartacea sui principali store online:
Il libro non è presente nelle librerie fisiche, essendo stato pubblicato da una piccola casa editrice ma si può comunque ordinare e ritirare nelle librerie Feltrinelli e Mondadori.
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