incontro evento sul Parkinson_Arzignano_13-01-2024

Oltre 100 persone sono intervenute sabato 13 gennaio al primo incontro sul Parkinson voluto e organizzato dal Parkinson Café di Arzignano e dalla Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto – ente filantropico, con il Patrocinio della Città di Arzignano.

L’evento dal titolo “INNOVAZIONI, SCOPERTE E TRATTAMENTI. Un approccio olistico alla malattia di Parkinson per un benessere complessivo della persona” si è svolto presso l’Auditorium Zanella di Arzignano. L’incontro sul Parkinson ha visto la partecipazione di medici specialisti, quali il Prof. Angelo Antonini e la Dr.ssa Michela Garon del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e la Dr.ssa Francesca Montagna, podologa del Centro MedicRiab di Arzignano. A moderare l’incontro, il dr. Tommaso Gandolfi, coordinatore scientifico del Parkinson Café.

Gli esperti intervenuti hanno fatto il punto sulle recenti scoperte che riguardano la Malattia di Parkinson, illustrando le strade attualmente percorse dalla medicina nella ricerca di nuove cure per il rallentamento degli effetti del Parkinson. Si è parlato inoltre delle nuove frontiere del trattamento olistico, per il benessere complessivo della persona, con un approfondimento sull’importanza della figura del podologo per i pazienti parkinsoniani.

Emozionante conclusione grazie alla testimonianza di un ospite d’eccezione: Stefano Ruaro con la sua storia da Iron Man e il suo progetto IndomiTri.

 

I saluti della Presidente hanno aperto l’incontro sul Parkinson

È una grande emozione per tutti noi del Parkinson Café, nel nostro ottavo anno di attività, tornare a incontrare la cittadinanza – ha detto Giovanna Mastrotto, Presidente del Parkinson Café in apertura dell’incontro – e proporre tematiche a noi tanto vicine, ma che possono toccare molti, in veste di malato, parente o amico. L’informazione su questa malattia, sul suo riconoscimento, la diagnosi e il trattamento secondo le ultime scoperte può rivelarsi fondamentale. È inoltre un onore poter condividere la testimonianza di una persona, Stefano Ruaro, che nonostante la malattia ha saputo continuare a vivere con ancora maggiore energia e coraggio di prima. Un esempio a cui guardare”.

Giovanna Mastrotto presidente Parkinson Café

Le strade della ricerca: dagli anticorpi alla genetica contro il Parkinson

Le nuove frontiere della cura vanno in due direzioni: – ha spiegato il Prof. Angelo Antonini, Responsabile Unità Parkinson e malattie neurodegenerative del Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova – “la prima è quella genetica, perché circa il 20% dei casi di Parkinson sono riconducibili a mutazione genetica ed ereditarietà; quindi, la prevenzione potrebbe partire dall’indagine genetica ancor prima del manifestarsi dei sintomi. La seconda via parte dalla consapevolezza che il Parkinson è una malattia da accumulo di frammenti di una proteina, la sinucleina, quindi, si sta sperimentando il trattamento farmacologico del Parkinson attraverso anticorpi molto specifici ed efficaci che favoriscono lo smaltimento delle proteine accumulate nel cervello, causa dei rallentamenti tipici della malattia”.

Prof. Antonini per il Parkinson Café

L’approccio olistico alla malattia di Parkinson: curare la persona prima della malattia

“La nuova frontiera del trattamento del Parkinson è l’approccio olistico – ha affermato la Dr.ssa Michela Garon – PhD Unità Parkinson e Disturbi del Movimento, Dipartimento di Neuroscienze Università di Padova all’incontro sul Parkinson – ovvero il passaggio dalla cura della malattia alla cura del malato. Un ruolo importante è svolto dalle cure palliative, ancora spesso associate al fine vita e al solo trattamento del dolore fisico. Rappresentano un approccio innovativo che coinvolge gli specialisti in un team multidisciplinare e coordinato che accompagna i pazienti lungo tutto il percorso della malattia, dalla comunicazione della diagnosi alle problematiche sociali, psicologiche e spirituali, oltre che fisiche.”

Dottoressa Garon_Parkinson Café

Attenzione ai piedi: all’incontro sul Parkinson emerge un nuovo punto di vista sulla malattia

“Per il paziente parkinsoniano è importante rivolgersi al podologo perché durante la lunga malattia possono svilupparsi alterazioni posturali che ne comportano problemi plantari e digitali e di conseguenza di deambulazione – ha spiegato la Dr.ssa Francesca Montagna – Centro MedicRiab Arzignano – Il podologo in questo caso interviene sulla salute del piede eliminando le cause che provocano problematiche e dolori”.

Stefano Ruaro al Parkinson Café
Il podologo per il paziente parkinsoniano

Contro il Parkinson, la famiglia è una forza inesauribile!

Un messaggio potente, infine, quello di Stefano Ruaro, Iroman, imprenditore con il Parkinson dal 2020: “Dimenticate di essere ammalati, fate quello che amate e cercate gratificazione dalle vostre passioni.”
Un invito a coltivare i propri interessi, a non focalizzare tutte le proprie attenzioni sulla malattia e ad appoggiarsi alla famiglia: fonte di energia e stimolo a non mollare mai!

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