In occasione della prossima Giornata Nazionale Parkinson, momento di sensibilizzazione verso questa malattia ci siamo voluti focalizzare su un tema molto sentito quando si parla di terapie, ovvero le terapie complementari.
Tai-Chi e A Chi, ballo, musicoterapia, agopuntura, yoga, nutraceutica, ma anche cannabis e integratori alimentari. Destreggiarsi tra le tante offerte che spesso vengono proposte ai malati di Parkinson come terapia per rallentare o ridurre i sintomi della malattia, non è facile. Ma quando si parla di Parkinson e terapie il focus su cui concentrare l’attenzione deve essere il benessere complessivo del malato. A maggior ragione se le terapie cui ci si avvina sono terapie diverse da quelle farmacologiche. Ecco perchè si è deciso di dedicare l’ultimo incontro informativo al Parkinson Cafè al tema delle terapie complementari. Con il titolo “Terapie complementari nel Parkinson: facciamo un po’ di chiarezza” l’obiettivo, di fronte al pubblico accorso numeroso di ospiti, famigliari e careviger, è stato proprio fare chiarezza grazie all’intervento della dr.ssa Tiziana Mesiano, referente scientifico del Parkinson Cafè, Medico neurologo presso la Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano (VI).
Come ci spiega la dottoressa Mesiano “Nel Parkinson dobbiamo parlare di Terapie complementari, ovvero di interventi a supporto della terapia principale che resta quella farmacologica. Ma non possiamo non parlarne se consideriamo che già una decina d’anni fa alcuni studi epidemiologici fissavano nel 60% il numero di malati, nel mondo, che ne facevano ricorso. Si tratta di terapie che possono migliorare i sintomi non motori del malato e influenzare la sua qualità di vita per quanto riguarda il sonno, la depressione, la fatigue, ma per ciascuna va verificata la validità insieme al proprio medico“.
A COSA SERVONO? A migliorare i sintomi NON MOTORI influenzando la qualità della vita del paziente in termini di sonno, riduzione della fatigue (stanchezza immotivata), depressione.
LE TERAPIE COMPLEMENTARI SI SUDDIVIDONO IN:
- Prodotti naturali
- Trattamenti riabilitativi non convenzionali
- Agopuntura
- Altre terapie
PRODOTTI NATURALI
Tra i PRODOTTI NATURALI, ha spiegato la dr.ssa Mesiano troviamo quelli che rientrano nella NUTRACEUTICA (nutriente + farmaceutica), gli INTEGRATORI ALIMENTARI (ad es. complessi vitaminici) e gli ALIMENTI FUNZIONALI ad esempio quelli per combattere la stipsi. Qui è fondamentale ricordare che non vi è una legislazione al proposito e una validazione scientifica che possano guidare la somministrazione.
“Al posto di questi prodotti naturali suggeriamo di seguire una corretta alimentazione, come è stato sottolineato nell’ultimo incontro qui al Parkinson Cafè, implementando eventualmente le sostanze di cui si è effettivamente carenti ed utilizzare probiotici” questo il suggerimento per evitare di interferire con la terapia complessiva del Parkinson.
AGOPUNTURA E ALTRE TERAPIE
Secondo alcuni studi scientifici l’AGOPUNTURA può avere degli effetti sull’equilibrio e sull’andatura nei pazienti con malattia di Parkinson. Si è quindi parlato anche di TEATRO che migliora il quadro motorio del paziente, la qualità della vita e la depressione; di MUSICOTERAPIA ovvero la terapia che attraverso la musica permette il rilascio di sostanze chimiche che possono inibire lo stimolo del dolore; o il MASSAGGIO GIAPPONESE che può intervenire sul dolore; gli ESERCIZI DI PUGILATO che, soprattutto nei pazienti più giovani, migliorano la qualità di vita. Per quanto riguarda la CANNABIS se da un lato migliora il dolore, il sonno e la perdita di peso i contro suggeriscono cautela in quanto possono portare ad un peggioramento dell’equilibrio, delle funzioni cognitive con perdita di memoria e concentrazione, disturbi dell’umore e del comportamento.
TRATTAMENTI RIABILITATIVI NON CONVENZIONALI
Se il trattamento riabilitativo convenzionale è prevalentemente legato ad un’attività motoria specifica, tra i TRATTAMENTI RIABILITATIVI NON CONVENZIONALI troviamo l’IDROTERAPIA che ha il beneficio di favorire un aumento della lunghezza del passo ed un miglioramento dell’equilibrio sfruttando la minor paura di cadere; le ATTIVITA’ MOTORIE DI GRUPPO come la DANZA in particolare il tango che porterebbe ad un miglioramento dell’equilibrio, riduzione del freezing e dei sintomi motori e non motori della malattia; il NORDIC WALKING che combina l’uso attivo del tronco con quello degli arti attraverso l’utilizzo di bastoncini;´il TAI-CHI, antica arte marziale cinese che combina la respirazione profonda e il rilassamento con lenti movimenti di spostamento del peso corporeo da un piede all’altro, deambulazione e rotazione in diverse direzioni; e lo YOGA ovvero un’attività che abbina ginnastica del corpo, respirazione e tecniche di rilassamento.
Al termine di una mattinata partecipata che ha chiarito dubbi tra i tanti malati che frequentano il nostro Parkinson Cafè la dottoressa Mesiano ha sottolineato quanto possa essere difficile orientarsi tra le tante sollecitazioni e proposte. Il messaggio per i nostri ospiti e per tutti i malati è innanzitutto che non esistono terapie miracolose per il Parkinson e nulla può sostituire la terapia convenzionale che può essere affiancata da una terapia complementare ma soltanto dopo attenta valutazione con il proprio neurologo di riferimento.
“Attraverso questi incontri – spiega la Presidente del Parkinson Cafè Giovanna Mastrotto – cerchiamo di contribuire nel rendere i nostri ospiti e le famiglie più attenti nel filtrare voci o notizie e fare in modo che siano cauti nel lasciarsi coinvolgere soprattutto cercando sempre una conferma, attraverso il confronto con il proprio medico, della validità dell’attività che vanno ad intraprendere”.
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